Va bene
Sono morto.
E se non è così, allora spiegami
dov'è la mia vita
che hai preso
strappato in tanti frammenti
solo ricordi
che mi getti al vento
di non so quale stagione.
Qualche volta
i Tuoi occhi
mi fanno ancora sognare
ma se è così...
...allora sto solo dormendo
sto solo...
Non dirmi niente
che potrei svegliarmi.
AM (Raccolta nel web)
" L'unico tiranno che accetto in questo mondo è la voce silenziosa dentro di me "- Gandhi
13 settembre 2005
12 settembre 2005
Paura d'invecchiare?
Qualche tempo addietro, qualcuno mi ha detto che sto attraversando una crisi tipica di chi ha paura d’invecchiare.
Ora, non sono in grado di analizzare tutte le sfaccettature, ma provo a riflettere su due punti:
- dare una svolta decisiva al mio vivere quotidiano;Ora, non sono in grado di analizzare tutte le sfaccettature, ma provo a riflettere su due punti:
- continuare ad accogliere gli eventi come capitano, mantenere lo status quo.
Nel primo caso significherebbe porre in essere una tensione continua per aspirare a qualcosa di molto grande, impegnare ogni energia per raggiungere la meta.
E, sinceramente, questo non mi sembra aver paura d’invecchiare. Anzi, mi sembra ritrovare una vitalità nascosta o male incanalata.
Nel secondo caso, invece, significherebbe continuare a vivere le inquietudini, gli alti e bassi dovuti ad eventi esterni o a persone che, in qualche maniera, interagiscono con la mia vita.
Vivere gioie, delusioni, dolori, ansie come sempre, senza però riuscire a controllare nulla o almeno a finalizzare l’ondata di emozioni.
Non mi sembra che questo secondo modo rappresenti una eterna giovinezza.
Forse, sbaglio e forse no.
Certo, sentirsi vivi perché ogni dolore ti squarcia il petto, perché ogni gioia ti allarga il cuore, ogni emozione ti fa vibrare… è facile sentirsi vivi in questo modo. Ma è anche un lasciarsi vivere, un lasciarsi trascinare dalla corrente degli eventi, equivale a sentirsi una barca senza remi.
Il primo caso mi sembra molto difficile, ambizioso. Una scelta che spesso crea il vuoto intorno; ma non mi sembra una scelta da rinunciataria, né la paura di affrontare il naturale epilogo della vita di ogni creatura vivente.
Che labirinto la mente umana!
Nel primo caso significherebbe porre in essere una tensione continua per aspirare a qualcosa di molto grande, impegnare ogni energia per raggiungere la meta.
E, sinceramente, questo non mi sembra aver paura d’invecchiare. Anzi, mi sembra ritrovare una vitalità nascosta o male incanalata.
Nel secondo caso, invece, significherebbe continuare a vivere le inquietudini, gli alti e bassi dovuti ad eventi esterni o a persone che, in qualche maniera, interagiscono con la mia vita.
Vivere gioie, delusioni, dolori, ansie come sempre, senza però riuscire a controllare nulla o almeno a finalizzare l’ondata di emozioni.
Non mi sembra che questo secondo modo rappresenti una eterna giovinezza.
Forse, sbaglio e forse no.
Certo, sentirsi vivi perché ogni dolore ti squarcia il petto, perché ogni gioia ti allarga il cuore, ogni emozione ti fa vibrare… è facile sentirsi vivi in questo modo. Ma è anche un lasciarsi vivere, un lasciarsi trascinare dalla corrente degli eventi, equivale a sentirsi una barca senza remi.
Il primo caso mi sembra molto difficile, ambizioso. Una scelta che spesso crea il vuoto intorno; ma non mi sembra una scelta da rinunciataria, né la paura di affrontare il naturale epilogo della vita di ogni creatura vivente.
Che labirinto la mente umana!
01 settembre 2005
abbagli...
La bellezza delle cose esiste nella mente di chi le osserva.
(Hume)
(Hume)
Ecco, forse per questo motivo spesso ho preso abbagli!
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