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18 aprile 2005

non violenza

Se esiste un uomo non violento,
perché non può esistere una famiglia non violenta?
E perché non un villaggio?
una città, un paese, un mondo non violento?
Gandhi (1869 – 1948)


Forse non esiste un uomo non violento?
Perché dunque questo dilagare di violenza? E non parlo soltanto della visibilità che si è data alla violenza-guerra o alla violenza legata al calcio o alla camorra. Parlo della violenza quotidiana: violenza dei teppisti che invadono quartieri di città; della violenza sessuale, della violenza sui minori, della violenza fisica e psicologica esercitata da troppe persone singole o in gruppo…
Basterebbe sfogliare i quotidiani, ascoltare qualche voce che accusa, avere la volontà di guardarsi intorno per accorgersi delle violenze non denunciate o di quelle denunciate e persino dimenticate…
Esiste l’uomo non violento?
E se esiste che fa? Perché consente che il violento abbia prevalenza?
Lo so, non è un problema soltanto della nostra epoca, è sempre esistito.
Ma se dobbiamo imparare qualcosa dalla nostra storia, per evitare il ripetersi di errori ed orrori, perché abbiamo reso la nostra coscienza “abituata” e quindi indifferente o cieca?
Perché continuiamo a non voler vedere?


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