Strano, incredibile, sembra persino paradossale, ma questa notte ho dormito e non so se ho sognato.
Ho dormito!Forse il sonno di chi sa, che nonostante i boccali di amarezza, la sua coscienza è limpida.
Già, è limpida.
Ma quale utilità pratica durante il giorno, quando nell’incontro con l’altro la trasparenza del tuo cuore serve solo a farti ferire?
Sarò finalmente capace di indossare una corazza talmente sicura da non lasciare mai la possibilità ad alcuno di potermi scalfire?
Eppure non riesco a provare rancore, non so cosa provo.
Vedo scorrere lentamente la processione dei fantasmi maligni: volti grigi, volti con occhi vuoti e mani avide, volti senza significato ma che hanno significato e segnato in modo indelebile.
Non so cosa sento, forse soltanto un gran desiderio di tornare a dormire, per alleggerire il peso delle palpebre, per attenuare questo respiro, per calmare il bruciore che dallo stomaco si irradia e pervade ogni fibra.
Ho teso le mani per dare e adesso, Dio mio, sono qui a mani vuote, incapace di tutto; non ti verrò incontro, ma sono qui, se vuoi prendimi per mano…
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